Logo Alessandro Di Filippo
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Una delle principali decisioni da affrontare se sei alle prese con il tuo primo progetto web è quella relativa al web hosting. È necessario non solo scegliere l'hosting provider, ma anche la tipologia di hosting ideale per il tuo progetto.

Ad oggi esistono diverse soluzioni, adatte a soddisfare nello specifico le diverse esigenze di cui puoi aver bisogno. Se vuoi realizzare un sito web per condividere dei contenuti inerenti le tue passioni avrai infatti esigenze differenti rispetto ad un professionista o imprenditore che vuole realizzare il sito web della sua azienda.

Se stai entrando nel mondo e-commerce e prevedi volumi di traffico particolarmente elevati dovrai porre ancora più attenzione alla scelta dell'hosting web per il tuo sito e dovrai selezionare con cura il pacchetto più idoneo per evitare rallentamenti o rendere addirittura irraggiungibile il tuo negozio online.

Come ci si orienta quindi nella scelta del web hosting ideale? Ma soprattutto, cos'è di fatto un hosting web?

Cos'è il web hosting?

La definizione di web hosting è piuttosto semplice: non è nient'altro che dello spazio che viene allocato su un server web , finalizzato a contenere pagine e file che verranno poi interpretati dal browser e mostrati di conseguenza agli utenti che navigano il tuo sito.

È quindi un servizio fondamentale se vuoi realizzare un qualsiasi progetto web, a prescindere dalla sua tipologia. È inoltre importante riuscire a definire sin da subito il pacchetto di hosting ideale per il tuo progetto, le soluzioni sono piuttosto scalari, ma partire subito con il piede giusto è senz'altro la soluzione migliore.

Scegliere la corretta tipologia di web hosting

Ci sono da fare due considerazioni: da un lato bisogna scegliere il web hosting corretto da un punto di vista tecnico, dall'altro si possono valutare le performance desiderate. Per realizzare un negozio online servono configurazioni server differenti rispetto alla creazione di un semplice blog, fortunatamente gli hosting provider (ovvero le aziende che erogano i diversi servizi di hosting) ti possono guidare in modo piuttosto chiaro verso il pacchetto più idoneo per raggiungere i tuoi obiettivi.

In base al pacchetto scelto, ti vengono inoltre offerti strumenti e servizi differenti, specifici per l'attività che vuoi intraprendere.

Per quanto riguarda la scalabilità, il discorso è piuttosto semplice: quando parti con un progetto web non sempre sai definire sin dall'inizio la quantità di traffico che riuscirai a generare. In quest'ottica, se non hai grosse pretese iniziali o non hai intenzione di "spingere" sin da subito il sito con campagne di paid advertising o non prevedi volumi di traffico elevati, puoi partire senza problemi con un pacchetto economico, che offre comunque tutti gli strumenti necessari per creare un sito web funzionale ed efficace.

Ma quali sono le diverse tipologie che si possono scegliere quando si acquista un servizio di web hosting?

Hosting condiviso

L'hosting condiviso è probabilmente la soluzione più conosciuta ed utilizzata da chi realizza un sito web, soprattutto se alle prime armi. Utilizzare un hosting di questo tipo non è però affatto una scelta negativa, anzi, in molti casi non c'è assolutamente bisogno di optare per una soluzione di livello superiore.

Questa tipologia di hosting è la più economica e può rappresentare benissimo un'ottima base di partenza con la quale puoi iniziare la tua avventura sul web.

Come funziona una configurazione di questo tipo? Con un hosting condiviso il tuo sito web viene ospitato assieme ad altri siti su un server web fisico con determinate caratteristiche. Le risorse hardware vengono quindi in questo caso condivise tra tutti i siti ospitati all'interno del server, che ne usufruiscono per permettere la navigazione agli utenti.

Per moltissimi siti, questa configurazione non rappresenta in alcun modo un limite, in quanto server di questo tipo, soprattutto se l'azienda che li offre è di qualità, riesce a gestire senza problemi una buona mole di dati.

Cosa succede però se il tuo sito inizia a ricevere una quantità di traffico superiore a una certa soglia? Ecco che iniziano i problemi, che si traducono in rallentamenti e una difficile navigazione del sito da parte degli utenti (cosa che vuoi assolutamente evitare).

Server dedicato

Un server dedicato è una scelta diametralmente opposta rispetto ad un server condiviso. È una configurazione particolarmente costosa, in quanto in questo caso viene dedicato un intero server per il tuo sito.

Le risorse hardware del server non vengono più quindi condivise tra più siti, ma vengono interamente dedicate al tuo progetto. I vantaggi sono quindi evidenti, non solo la velocità del tuo sito sarà senza dubbio superiore, ma il server stesso sarà in grado di gestire una quantità di traffico di gran lunga maggiore, senza subire particolari rallentamenti.

Un altro enorme vantaggio di un web hosting di questo tipo è la possibilità di configurare direttamente online il proprio server, scegliendo la componentistica più idonea per le proprie finalità.

Per darti un'idea del servizio, è un po come configurare un pc con delle componenti accuratamente selezionate e che quindi rispecchieranno le proprie personali esigenze nel migliore dei modi.

server condiviso e dedicato

Server VPS (Virtual Private Server)

Ok, ti ho spiegato le caratteristiche di un hosting condiviso e di un server dedicato. Esistono però delle configurazioni intermedie, che permettono di ottenere performance di ottimo livello, superiori ad un server condiviso, a costi comunque inferiori rispetto ad un server dedicato.

Un'ottima soluzione in termini di scalabilità per un sito web che necessita migliori performance può esser rappresentata da un Server VPS, ovvero un server privato virtuale.

Un Virtual Private Server è un server fisico che viene suddiviso virtualmente (da qui il suo nome) in più ambienti dedicati ad un singolo utente o progetto web. Ogni utente può quindi sfruttare a pieno le risorse (spazio web, processore e memoria ram) che vengono messe a disposizione da quello specifico ambiente.

Anche con un server VPS hai la possibilità di configurare l'ambiente a tuo piacimento, definendo le caratteristiche in termini di risorse hardware in modo analogo ad un server dedicato.

Non ci hai capito niente? Ok, ti faccio un esempio con il quale potrai capire al volo le differenze tra le diverse configurazioni viste fino ad ora. Facciamo un parallelismo con il mondo immobiliare:

Un server dedicato è come una villetta indipendente, nella quale tu ovviamente sei il proprietario dell'intera villa. Un server VPS è come un appartamento di proprietà all'interno di un condominio e un server condiviso è un po come suddividere lo stesso appartamento in condominio con altri coinquilini (a volte un po scomodo, ma senza dubbio economico).

Cloud Hosting

Esiste ormai da diversi anni anche una ulteriore novità tecnologica in campo di web hosting ed è rappresentata dal cloud hosting. Questa tecnologia implica sempre il concetto di "virtualizzazione" ma non nella modalità che ti ho precedentemente spiegato, relativa ai server VPS.

Con il cloud hosting il tuo sito viene sempre ospitato all'interno di un server fisico, ma a differenza delle altre soluzioni, il server a disposizione non è unico, ma rappresentato da diversi server in continua comunicazione fra loro. Il network riesce quindi a gestire il tuo sito sfruttando le risorse dei vari server della rete nel migliore dei modi.

È senza dubbio una configurazione particolare, con la quale potrai stabilire di quante risorse hai bisogno in modo decisamente flessibile. A differenza di un server VPS, in questo caso i tuoi dati sono però presenti su una rete con più server fisici e non su un unico server.

Questo significa che se un server si dovesse fermare, un altro server può continuare ad erogare il servizio, permettendo all'utente di visualizzare il tuo sito web.

Conclusioni

Come puoi aver capito, non esiste il web hosting ideale, ma solo quello che meglio rispecchia le tue esigenze. Se sei in grado di definire le risorse necessarie in anticipo, puoi indirizzarti subito sulla migliore soluzione da adottare.

Ad ogni modo, se non hai in progetto di realizzare sin da subito progetti web ad alto traffico dove devi gestire nell'immediato numerosi utenti e visitatori in contemporanea, puoi benissimo partire con un hosting condiviso ed eventualmente scalare le diverse soluzioni sulla base delle reali esigenze che possono benissimo cambiare col tempo.

Ciò che davvero conta, a prescindere dalla configurazione, è scegliere un ottimo hosting provider, che ti possa fornire un servizio eccellente ed un ottimo servizio clienti pronto ad intervenire per qualsiasi problema.

Personalmente, da ormai più di 2 anni utilizzo Siteground e lo consiglio sempre a chiunque vuole realizzare un progetto web!

Quando si lavora ad un nuovo progetto WordPress, è sempre una buona norma iniziare lo sviluppo del sito WordPress in locale. Questo può portare alcuni vantaggi, primo tra tutti quello di non essere costretti a restare connessi alla rete e in secondo luogo quello di non dover fare per forza di cose in un ambiente di produzione.

Per sviluppare siti WordPress in locale esistono già tantissime soluzioni e software che permettono di creare dei veri e propri server web funzionanti, con i quali poter progettare il proprio sito in locale (come ad esempio XAMPP o MAMP per utenti MacOS).

Da un po di tempo è però arrivato sul mercato uno strumento eccezionale, diventato molto popolare in tempi brevissimi, per via della sua semplicità di utilizzo e a causa delle sue molteplici funzioni. Questa applicazione si chiama Local e permette lo sviluppo di siti WordPress in locale in modo pratico ed efficace!

In passato ho infatti avuto modo di utilizzare MAMP, un sistema analogo, ma assolutamente lontano anni luce dalla semplicità di utilizzo e dall'interfaccia user-friendly che offre Local.

Cos'è Local

Local sta diventando (o è già diventato) il primo strumento per sviluppare, scaricare ed installare WordPress in locale. Con Local è possibile fare una installazione WordPress in tempi davvero rapidissimi, direttamente dall'applicazione. Con pochi semplici passaggi, si potrà infatti utilizzare una nuova installazione WordPress sulla quale iniziare un nuovo progetto, o trasferire temporaneamente un sito online da utilizzare come backup.

Uno dei vantaggi principali di questa applicazione è quella di avere un'interfaccia utente davvero semplice, così da consentirne un suo utilizzo anche ad utenti alle prime armi.

Con Local potrai ovviamente gestire gratuitamente più siti WordPress in locale, ognuno di essi con impostazioni stabilite in fase di installazione.

Le funzionalità di Local

Le funzionalità e gli add-on di Local sono davvero numerosi e sono adatti sia ad un pubblico amatoriale che al professionista che sviluppa siti web per professione.

Le integrazioni con altri servizi fanno inoltre di Local un'applicazione molto potente e davvero unica nel suo genere.

Tra le diverse funzioni offerte dall'applicazione puoi trovare:

Con la versione 6.0 di Local inoltre sono ora disponibili gratuitamente funzionalità Pro che erano in precedenza riservate ad utenti che sottoscrivevano un abbonamento.

Come installare WordPress in locale con Local

Installare WordPress in locale con Local è davvero semplice! Una volta scaricata e installata l'applicazione dal sito ufficiale , basterà infatti avviarla per ritrovarsi sulla dashboard principale.

dashboard local

Tramite questa schermata potrai gestire tutte le tue installazioni. Nella colonna di sinistra sono presenti tutti i siti WordPress creati con Local, sulla destra ci sono invece informazioni e impostazioni relative al sito selezionato.

Per aprire il sito tramite il browser web sarà sufficiente cliccare su admin oppure su open site.

Per creare invece una nuova installazione in locale basta cliccare sull'icona (+) verde in basso a sinistra.

local nuovo progetto 1

Andando avanti ti verrà chiesto di scegliere la tipologia di ambiente. Di default non è necessario scegliere nulla e basta semplicemente proseguire. Se invece scegli per l'opzione custom, avrai modo di scegliere la versione di PHP, il web server (nginx o apache nelle relative versioni più aggiornate) e la versione del database MySQL.

local scelta ambiente 1

Il terzo e ultimo passaggio è relativo alla definizione di un nome utente, una password e una mail di riferimento per l'installazione WordPress. Completato questo terzo step avrai modo di accedere al tuo nuovo progetto sul quale lavorare.

local impostazioni wordpress

Una caratteristica interessante di Local è quella di poter creare dei blueprint, ovvero delle installazioni che abbiano determinate caratteristiche già in partenza. Supponiamo ad esempio che ogni qual volta parti con un nuovo progetto, installi di default sempre il solito set di plugin che utilizzi per gestire al meglio alcune funzionalità. Un blueprint permette di salvare una configurazione di questo tipo così da evitare ogni volta di installare WordPress in locale e successivamente, ripetere le medesime installazioni. In poche parole, un blueprint è una sorta di "template" o modello per un'installazione WordPress che deve avere già in partenza determinate caratteristiche e funzionalità.

Come vedi, installare WordPress in locale con Local è un'operazione alla portata di chiunque e richiede davvero meno di 1 minuto. Questo è il motivo per cui moltissime persone stanno ormai abbandonando altre applicazioni per utilizzare Local, proprio per via della sua potenza e semplicità di utilizzo.

Una delle preoccupazioni principali durante l'ottimizzazione di un sito web è relativa al peso delle immagini presenti sul sito stesso. Ovviamente è solo una delle variabili che possono incidere sulla velocità e la performance di un sito, ma è anche una delle più semplici da individuare e da risolvere.

Ancora oggi vedo moltissimi siti con immagini non ottimizzate o comunque poco compresse per un utilizzo sul web. Risolvere il problema del peso delle immagini è da sempre stato un intervento piuttosto semplice, basta infatti comprimerle e sostituirle. Per siti con un notevole numero di immagini presenti ovviamente fare questo lavoro manualmente risulta essere una follia, proprio per questo son stati sviluppati in ambiente WordPress alcuni plugin che svolgono esattamente questa funzione, così come posso essere utilizzati anche alcuni software in locale (basta ad esempio una semplice azione da lanciare con un batch in Photoshop).

Cos'è il formato WebP

Generalmente le immagini che si vedono in ambiente web sono in formato JPG (compresso in modo opportuno) oppure in PNG (qualora si debbano mantenere delle trasparenze come ad esempio il file relativo ad un logo). Esiste poi un ulteriore formato, l'SVG, davvero eccezionale in quanto permette di visualizzare file vettoriali scalabili senza perdita di qualità. Purtroppo quest'ultimo non è ancora supportato da tutte le piattaforme o i CMS e in ogni caso è idoneo ed utilizzabile solo per file vettoriali.

Da diversi anni sta riscuotendo sempre più successo un nuovo formatto immagine, sviluppato da Google, con l'obiettivo di comprimere il peso delle immagini, senza una sostanziale ed evidente perdita di qualità. Si tratta del formato WebP e sempre più Web Designer lo stanno implementando nei propri progetti.

È un formato appositamente studiato per un suo utilizzo sul web, con l'obiettivo di rendere il caricamento delle pagine più veloce. Viene infatti stimata a parità di qualità d'immagine una riduzione del peso del file intorno al 35% circa per un JPG e di un 25% rispetto ad un PNG. Il formato WebP può inoltre essere salvato in modalità lossy (con perdita di qualità) e in formato lossless (quindi senza perdita di qualità). Quest'ultima riesce a mantenere le trasparenze, quindi il formato WebP riesce a sostituire entrambi i formati attualmente più utilizzati (JPG & PNG).

Quali sono i vantaggi del formato WebP

Uno dei vantaggi principali nell'utilizzo di un file WebP è quello di avere dei siti più veloci e performanti. Questo fattore implica grandi benefici in termini di posizionamento sui motori di ricerca.

Un altro importante vantaggio è relativo alla user experience. Un sito più performante dal punto di vista del caricamento delle pagine, facilita la navigazione, creando di conseguenza un'esperienza utente migliore.

Questo formato è inoltre particolarmente utile per tutti coloro che vogliono realizzare un sito web dove i contenuti in termini di immagini sono di primaria importanza e dove c'è la necessità di utilizzare immagini di grosse dimensioni (così da avere il miglior compromesso possibile tra qualità e peso dell'immagine).

Una interessante e recente novità è inoltre quella relativa alla possibilità di caricare WebP su WordPress in modo nativo, senza dover ricorrere a plug-in di terze parti.

Da quali browser viene supportato il formato WebP

Stando a quanto dichiarato dal noto sito caniuse.com, attualmente il formato WebP viene supportato praticamente da tutti i browser nelle loro versioni più recenti, a differenza di Internet Explorer (se sei un web designer, che te lo dico a fare? :P). C'è anche un supporto parziale da parte di Safari che lo limita al sistema operativo MacOS 11 BiG Sur o versioni successive.

supporto formato webp

Gli aggiornamenti su WordPress non finiscono mai. Gli sviluppatori lavorano incessantemente a questa meravigliosa piattaforma open-source, rendendola sempre migliore e ricca di funzionalità.

Le novità di WordPress 5.8 sono davvero interessanti e sono un punto di inizio per trasformazioni sostanziali, che verranno poi rilasciate col tempo e con le prossime versioni.

Attualmente è disponibile per il download a questo indirizzo, il mese scorso si poteva già utilizzare una beta, ma per evitare bug e malfunzionamenti ho preferito aspettare il rilascio della versione ufficiale.

Quali sono quindi le principali novità e funzionalità?

Implementazione del formato WebP

Con WordPress 5.8 è finalmente possibile utilizzare immagini in formato WebP. Caricare immagini con questo formato con le precedenti versioni di WordPress non era possibile ed era necessario ricorrere a dei plug-in esterni. Ora il software riconosce in modo nativo questo formato e non sarà più necessario ricorrere a risorse esterne per il loro utilizzo.

Durante la fase di ottimizzazione di un sito esistente, anche tramite l'aiuto dei page speed viene infatti spesso suggerito all'utente di utilizzare questo moderno formato per le immagini, così da ridurre il loro peso e velocizzare il caricamento delle pagine che le contengono.

List View: un elenco nidificato con gli elementi della pagina

Un'altra utile novità proveniente dal mondo dei page builder, è quella denominata "List View". Editando una qualsiasi pagina, un'icona in alto a sinistra (selezionata in nero nell'immagine qui sotto) permette di aprire un'alberatura nidificata con tutti gli elementi presenti all'interno della pagina. Scorrendo e selezionando i vari elementi della lista viene mostrato il relativo blocco sulla pagina, così da avere un riferimento immediato.

Wordpress list view

Questa funzionalità di WordPress 5.8 può sembrare superflua per pagine semplici, ma è assolutamente fondamentale quando si vanno a realizzare pagine particolarmente complesse, con molti elementi su più livelli.

Non a caso, questa funzione è presente ormai in tutti i principali page builder e crea una sorta di alberatura, simile ai livelli di photoshop in un progetto (per fare un parallelismo con il mondo dei software di grafica).

Dettaglio List View

Blocchi riutilizzabili

Funzionalità molto utile in determinati casi, è quella relativa ai blocchi riutilizzabili. Cosa sono? Sostanzialmente degli elementi che possono essere salvati per essere utilizzati in più aree del sito. Il vantaggio evidente è quello di avere degli elementi globali posizionabili in determinate aree, completamente sincronizzati tra loro.

blocchi riutilizzabili

Al blocco viene dato un nome e quest'ultimo viene salvato come una sorta di template globale. Per inserire un blocco riutilizzabile basterà selezionare l'icona relativa ai blocchi di Gutemberg all'interno della pagina, e scegliere uno dei blocchi salvati in precedenza.

inserimento blocco riutilizzabile

I blocchi riutilizzabili si possono ovviamente modificare in seguito (cliccando su gestisci blocchi riutilizzabili) con il vantaggio che, essendo elementi globali, ogni modifica verrà propagata in tutte le pagine dove quegli specifici blocchi sono stati utilizzati.

Questi elementi inoltre, memorizzano anche le diverse revisioni, è quindi presente uno storico come succede per le pagine e gli articoli.

Pattern directory: blocchi pronti all'uso!

Una interessante novità di WordPress 5.8 che molti potrebbero apprezzare, è quella relativa alla nuova pattern directory direttamente disponibile dal sito wordpress.org. Questa nuova sezione non è nient'altro che una raccolta di template di blocchi pronti all'uso. Questo fa risparmiare un sacco di tempo a chi lavora in velocità e ha la necessità di costruire in modo rapido una pagina. una landing page, etc...

Come si utilizza? Con un semplice copia e incolla! Già, sembra incredibile, ma è sufficiente selezionare il blocco che più interessa, cliccando su copy, tornare sul tuo sito WordPress e fare un ctrl+v nel punto della pagina desiderato.

pattern directory

Embed di file PDF

Finalmente, grazie a WordPress 5.8 è possibile embeddare dei PDF navigabili in modo nativo. Per farlo basta infatti creare un nuovo blocco file, selezionare il PDF desiderato dalla libreria media ed eventualmente inserire delle customizzazioni (come ad esempio inserire un pulsante per il download, inserire il PDF come normale link oppure come formato embeddato e navigabile, specificare l'altezza del riquadro, etc).

Davvero una funzionalità utile, in quanto diventa ora molto pratico mostrare direttamente dei PDF e poterli navigare senza essere obbligati a scaricare il file.

Duotone: filtri applicabili alle immagini

Per alcuni questa feature potrebbe essere utile, per altri forse meno. Fatto sta che da adesso è possibile applicare direttamente da WordPress dei filtri alle immagini basati su due tonalità. Si possono selezionare luci ed ombre con relativi colori di riferimento, così da creare interessanti effetti senza dover ricorrere a software di grafica.

Esistono dei filtri già pronti all'uso, ma è ovviamente possibile creare il proprio filtro personale selezionando un colore ad hoc tramite lo slider o inserendo direttamente il codice colore.

Cliccando su pulisci si elimina il filtro, così da far tornare l'immagine alle sue condizioni iniziali.

wordpress duotone

Questa funzionalità torna particolarmente utile quando abbinata alla funzione blocco copertina, che permette di inserire del testo come ad esempio un titolo direttamente sopra l'immagine.

Da adesso potrai quindi creare elementi come header con testo integrato direttamente da WordPress, personalizzando la tonalità dell'immagine dell'header e inserendo un testo su di essa.

Blocchi dinamici

Questa è sicuramente una delle modifiche più potenti che è stata rilasciata con WordPress 5.8. In cosa consiste? I blocchi dinamici non sono altro che degli elementi Gutemberg che vanno a richiamare dinamicamente alcuni elementi caratteristici del sito. Tra questi puoi trovare il logo, la tagline e il nome del sito e alcuni elementi propri degli articoli come il titolo, il contenuto, un estratto del testo, la featured image e la data. Se hai già utilizzato un page builder probabilmente questa funzionalità ti è già familiare e potrai facilmente capirne il potenziale.

wordpress blocchi dinamici

In questa sezione è stato inserito anche il query loop. Questo blocco va ad inserire una griglia di articoli o di custom post type, completamente personalizzabile. Si potrà infatti scegliere un determinato layout e il loop potrà essere filtrato per articoli, pagine, etc...

Theme builder

Eh già, Gutemberg aveva spianato la strada già dal giorno della sua comparsa. Ora con WordPress 5.8 è possibile creare dei veri e propri template che possono essere applicati a determinate pagine. Creando una nuova pagina, tra le proprietà c'è ora un selettore template. È possibile selezionare un template già salvato oppure crearne uno nuovo. In questo caso la pagina potrà esser costruita a proprio piacimento utilizzando i blocchi standard e dinamici di Gutemberg. In questo modo, anche grazie alle successive implementazioni con WordPress sarà possibile creare dei template per ogni singolo post type... una vera rivoluzione!

sezione temi gutemberg wordpress

Gutemberg può già sostituire un moderno page builder?

Ho visto un sacco di video e recensioni che parlano di queste novità affermando che ormai grazie a Gutemberg i page builder sono superflui. Personalmente non sono per niente d'accordo! Se è vero infatti che le potenzialità si iniziano ad intravedere ed è vero anche che molte nuove features sono davvero rivoluzionarie, Gutemberg dal mio punto di vista è ancora ben lontano dal poter sostituire un avanzato e moderno page builder.

Attualmente infatti con un page builder si possono settare in modo visuale moltissime caratteristiche di pagine ed elementi, intervenendo anche sui più piccoli dettagli. Questo con Gutemberg non è ancora purtroppo possibile, se non ricorrendo ad una customizzazione tramite CSS. Ovviamente si può ottenere il medesimo risultato, ma è ancora necessario mettere mano al codice.

Detto questo, Gutemberg ha sicuramente la strada spianata per raggiungere questo obiettivo ed è ormai solo questione di tempo prima di vedere versioni sempre più evolute con maggiori funzionalità. Ulteriori caratteristiche e potenzialità infatti arriveranno e renderanno Gutemberg sempre più potente ed interessante.

La brand identity è davvero l'asset fondamentale per quanto riguarda un brand che intende posizionarsi in un determinato modo sul mercato.

Quando pensi ad un'azienda infatti, sicuramente ti vengono in mente subito pensieri che associ ad essa, in modo più o meno conscio. A prescindere dal settore di appartenenza, una volta che hai acquisito delle informazioni su un prodotto o un servizio proposto, andrai ad elaborare in modo del tutto automatico tutta una serie di percezioni che inizi ad associare al brand o l'azienda stessa.

Queste idee, percezioni e intuizioni acquisite spesso in pochi istanti, sono il risultato di un lavoro di brand identity che, se fatto in modo ottimale, può essere decisivo per il successo di un progetto imprenditoriale.

Cos'è una brand identity

La brand identity è l'insieme di tutte le componenti comunicative di carattere fisico e psicologico che contribuiscono a creare un'immagine di come un brand viene percepito dal pubblico.

Queste caratteristiche non sono quindi solo gli elementi grafici, ma qualsiasi componente visiva, tattile o uditiva (a seconda del brand). Non solo, nella brand identity rientrano anche i valori, il tone of voice e il comportamento generale adottato da un'azienda.

Come creare una brand identity

La brand identity è in un certo senso il risultato finale di un processo che viene fatto a monte, ovvero la brand strategy. In questa fase, si vanno a raccogliere tutte le informazioni fondamentali inerenti il business che si intende intraprendere, così da poter sviluppare un progetto di branding con dei parametri oggettivi.

Un ruolo fondamentale della brand strategy è l'identificazione del target di riferimento, il settore o il mercato nel quale andrà ad operare l'azienda, e di conseguenza chi sono i competitor e quali sono i loro comportamenti nei confronti del contesto nel quale operano.

Un concetto chiave che andrebbe identificato in questa fase è quello definito Unique Selling Proposition. In che modo puoi essere competitivo? Quali sono gli elementi chiave che ti differenziano dai tuoi futuri competitor?

Avere una Unique Selling Proposition mette il tuo brand in una posizione di vantaggio competitivo nel mercato all'intero del quale andrai ad operare.

A cosa serve una brand identity

Una brand identity ti permette di essere identificato in un determinato modo sul mercato. Cosa significa? Quando conosci una persona inizia a capire quali sono le sue caratteristiche, il suo comportamento, i suoi orientamenti e i suoi valori.

Lo stesso concetto può essere applicato ad un'azienda. Se pensi ad un brand come Nike, qual'è la prima cosa che ti viene in mente? Personalmente penso subito a sport, attività fisica, sfida, impegno costante, etc... Sono tutte sensazioni che derivano dalla loro brand identity aziendale.

Prova ora a pensare ad un brand come Apple. Cosa vende Apple? Banalmente potresti pensare, che vende computer, telefoni, e prodotti elettronici. Apple dal mio punto di vista è invece più orientata al settore del lusso.

Chi compra un loro prodotto lo fa spesso per differenziarsi dalla massa, per acquisire uno "status". Ok, sono anche molti i casi in cui vi è una necessità oggettiva, ma la maggior parte degli acquirenti acquistano un prodotto della mela avendo questa loro immagine nella mente.

Lo conferma il fatto che i loro prodotti non sono hanno un pricing d'effetto, super competitivo rispetto al mercato. Cercano invece sempre l'innovazione e l'unicità, il prezzo che si riflette sui prodotti infatti lo conferma.

Come si fa una brand identity: gli elementi visuali che la compongono

La componente visiva è molto importante ed è spesso quella che più rimane impressa nelle menti delle persone.

Per questo motivo, le aziende si concentrano molto su quelli che sono gli asset visuali relativi al proprio brand. Questo processo però non è lasciato al caso, ma segue invece dei parametri e delle informazioni ricavate dalla brand strategy.

Quando si parla di identità visiva ci si riferisce a tutti quegli elementi che il brand stesso utilizza nel processo di comunicazione. Alcuni di questi sono:

Conclusioni

Perché si sviluppa una brand identity aziendale? Semplicemente per creare un brand con un certo criterio. Non prendere in considerazione tutte le riflessioni fatte fino ad ora equivale ad improvvisare. Certo, è possibile farlo. Ma l'improvvisazione spesso porta a risultati deludenti (nel migliore dei casi) o a nessun risultato nella maggior parte dei casi.

Prima di lanciare un qualsiasi progetto è bene quindi prendersi del tempo per studiare il mercato, identificare delle personas di riferimento, e delineare una strategia di comunicazione efficace in grado di convertire il più possibile dei potenziali clienti.

Chiunque, anche la persona più lontana al mondo del design e del branding sa cos'è un logo. Questi elementi grafici sono sotto i tuoi occhi quotidianamente e riguardano qualsiasi tipologia di prodotto.

Un logo, per definizione, è semplicemente un simbolo composto da testo, immagini (o una combinazione dei due) che vanno a rappresentare un brand o un'azienda. Possono essere molto diversi tra loro, esistono infatti 7 tipi di logo, ognuno con particolari caratteristiche ed utilizzi.

Ma a cosa serve un logo? Perché è così importante? Un logo è quella componente fondamentale che va a rappresentare in modo chiaro ed univoco un particolare brand, azienda, prodotto o servizio.

È quindi un elemento distintivo e differenziante. Non a caso, è spesso la prima componente visibile di un business. Ma quali sono le tipologie di loghi che si possono utilizzare per un progetto di branding? Ne esistono fondamentalmente 7 e sono:

Logotipo (Wordmark)

Il logotipo è la tipologia di logo più semplice che puoi trovare in circolazione. Si tratta sostanzialmente del nome del brand scritto in forma letterale. Può essere utilizzato un particolare font, così come può essere progettato ad hoc.

La scelta del font conferisce un'identità al brand. Utilizzare un font sans-serif light può ad esempio suggerire minimalismo e semplicità, così come un font bold in italics può dare l'idea di energia e dinamismo.

logotipo

Monogramma (Lettermark)

Spesso si ricorre a questa tipologia di logo quando il nome del brand o dell'azienda è particolarmente lungo. Tra i vari tipi di logo il monogramma è quello che rappresenta il nome completo tramite l'utilizzo dell'iniziale di ogni parola.

Perché vengono utilizzati? Al di la delle motivazioni estetiche, i monogrammi sono, non solo a livello visivo, ma anche fonetico, facilmente comprensibili e memorizzabili.

Se pensi ad esempio al logo della Nasa, difficilmente poteva esser creato un logotipo contenente le parole National Aeronautics and Space Administration Nessuno le avrebbe ricordate, al contrario invece, tutti ricordano la parola Nasa.

mongramma

Pittogramma (Brandmark)

Un pittogramma è sostanzialmente un simbolo che identifica un particolare brand. Tra i vari tipi di logo l'utilizzo del brandmark (il termine inglese) è molto potente, in quanto il consumatore ricollega immediatamente uno specifico prodotto o servizio, senza che vi sia un utilizzo di ulteriori elementi testuali di riferimento.

L'utilizzo di un simbolo semplifica inoltre ulteriormente l'immagine del brand e ne facilita la sua memorizzazione. Sono particolarmente efficaci per grosse realtà e aziende di fama internazionale, il loro linguaggio visuale rimane infatti costante e riconoscibile in ogni area.

Un pittogramma è anche molto versatile in quanto per le sue caratteristiche semplici può trovare applicazione in infiniti contesti.

Posso essere strettamente legati al prodotto o servizio offerto al mercato, così come possono essere più astratti. Ad esempio, conoscerai sicuramente il logo di Twitter. Il suo logo trasmette e comunica immediatamente l'idea alla base della piattaforma stessa. ovvero quella dei tweets (in italiano, cinguettii). In questo caso la componente iconografica è strettamente correlata all'utilizzo stesso della piattaforma, ma non sempre queste due componenti sono così legate.

Esistono brand come Apple ad esempio, con pittogrammi che non fanno direttamente riferimento ai prodotti o ai servizi offerti dall'azienda. La notorietà stessa del brand però, fa ormai ricondurre il logo della mela ai prodotti tecnologici proposti dalla famosissima azienda di Cupertino.

È quindi una dimostrazione che funzionano entrambe le soluzioni, la scelta di un simbolo che rifletta immediatamente l'attività svolta è però spesso una scelta più cauta e sicura.

pittogrammi

Marchi combinati (Combination marks)

Come avrai già potuto intuire dal nome, i marchi combinati sono i più utilizzati per la creazione di una brand identity. Possiedo una componente letterale unita ad un elemento iconografico, viene quindi eliminato il rischio nell'utilizzo di un semplice brandmark.

Non esiste una corretta ed unica disposizione dei due elementi, spesso vengono affiancati, a volte il simbolo viene posto sopra il logotipo, altre volte ancora i due elementi vengono invece fusi, creando design creativi ed innovativi.

Tra i vari tipi di logo, questa soluzione offre il vantaggio e la versatilità di poter occasionalmente declinare il logo stesso in una sola versione iconografica (più adatta per particolari utilizzi dove magari lo spazio a disposizione è davvero ridotto), così come il solo logotipo.

Un ulteriore vantaggio dei marchi combinati è dato dalla sua più facile registrazione rispetto ad un simbolo o un semplice riferimento iconografico, in quanto risultano essere più descrittivi e specifici rispetto ad un simbolo più generalista.

marchi combinati

Stemmi / Emblemi

Lo stemma è una sorta di variante del marchio combinato. Anche per gli stemmi è presente una parte testuale ed un pittogramma, questi due elementi però, sono fusi tra loro. Quello che puoi vedere nei marchi combinati è infatti un loro accostamento, mentre gli stemmi o gli emblemi cambiano questo rapporto cercando di creare un unico elemento, spesso più complesso.

Questi loghi, se progettati in modo corretto possono essere sicuramente di impatto, un lato negativo è spesso dato dal limite in termini di applicazioni possibili. Va quindi valutata con cura la destinazione finale per evitare eventuali problematiche di branding.

stemmi o emblemi

Mascotte & Loghi astratti

Fino ad ora hai visto le categorie principali per quanto riguarda i tipi di logo che si possono adottare per la creazione di un brand. Esistono però un paio di categorie, che rientrano di fatto all'interno delle categorie principali.

La prima è rappresentata dalle mascotte, ovvero dei marchi combinati dove il pittogramma raffigura un animale o un personaggio che diventa poi il simbolo del brand stesso. Un esempio tipico possono essere tutte quelle squadre americane di hockey che hanno loghi particolarmente belli da vedere, ma che difficilmente possono trovare svariate applicazioni. A differenza dei pittogrammi infatti, le mascotte sono più simili a dei disegni. Sono spesso particolarmente dettagliati (anche se stilizzati) e quindi sono difficili da visualizzare e riproporre in diversi formati.

Un'ultima sotto-categoria è quella dei loghi astratti, ovvero loghi creati sulla base di figure geometriche combinate in modo più o meno creativo che vanno a creare delle particolari forme. Queste ultime cercano di comunicare messaggi in modo spesso indiretto e insolito ed è infatti necessaria molta creatività, sia per il designer che li crea che per il pubblico finale che li vede.

Qual è il miglior logo da utilizzare?

Come avrai potuto intuire grazie alla descrizione delle varie tipologie di loghi esistenti, non esiste una categoria migliore delle altre. Esiste piuttosto un logo ideale a seconda del brand che vuoi andare a creare.

Sono tante le valutazioni da fare in merito, non sottovalutare mai inoltre le tipologie di applicazioni che il logo stesso dovrà avere, in quanto questa è sicuramente una variabile che andrà ad influire sul tipo di logo da utilizzare.

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